Dieta SOS per i nostri bimbi
Una alimentazione corretta e bilanciata dal punto di vista nutrizionale è sicuramente di fondamentale importanza per un buono stato di salute e per questo sarebbe importante insegnarla fin dalla più tenera età.
L’urgenza di una corretto rapporto con il cibo è evidente quando pensiamo che molte malattie croniche, fino a poco tempo fa tipiche solo dell’età avanzata,oggi si stanno diffondendo anche ai giovani a causa delle cattive abitudini alimentari. Ciò rappresenta un grave problema sia per il notevole peggioramento della qualità della vita delle nuove generazioni, sia per l’enorme costo sanitario che provocherà a lungo termine.
Il sovrappeso infantile rappresenta un fenomeno tipico di tutte le società industrializzate che si sta diffondendo rapidamente anche qui in Italia patria della Dieta Mediterranea. Secondo i dati del Ministero della Salute nel 2016 tra gli scolari tra gli 8 e i 9 anni , 3 bambini su 10 risultano sovrappeso o obesi con una percentuale maggiore al Sud dove quasi 1 su 2 ha problemi di peso.
Non dobbiamo sottovalutare il problema riducendolo ad un problema estetico poiché il sovrappeso infantile è legato a una probabilità molto maggiore di sviluppare malattie croniche da adulti come:
- ipertensione e disturbi cardiovascolari
- insulino resistenza, diabete di tipo 2 e sindrome metabolica
- alterazioni della pubertà e ovaio policistico
- asma e difficoltà respiratorie
- complicazioni gastrointestinali
- complicazioni ortopediche
- problemi psicologici incluso deficit da attenzione/iperattività (ADHD) e depressione
Quali sono quindi le cattive abitudini alimentari che sono emerse dallo studio Okkio alla salute?
I SETTE ERRORI (ALIMENTARI E NON) COMMESSI DAI NOSTRI BAMBINI
- colazione assente o inadeguata e sbilanciata
- merenda troppo abbondante a metà mattina
- scarso consumo di frutta e verdura
- eccesso di bevande zuccherate e gassate
- poca attività fisica
- utilizzo esagerato di TV, videogiochi, tablet, cellulari
Purtroppo viviamo in una società “obesogena”dove l’offerta alimentare è praticamente infinita e gli stimoli sensoriali alimentari sono frequentissimi: pensiamo alle pubblicità martellanti di favolose merendine che casualmente si ripetono durante i programmi dedicati ai più piccoli.
Quali strategie possono venire in aiuto a noi mamme per invertire questa tendenza?
Possiamo ispirarci alla Dieta S.O.S. free (libera da cibi SOS) ideata dal Prof. Alan Goldhamer fondatore del TrueNorth Health Center in California, dove S sta per sugar (zucchero), O per oil (grassi) e S per salt (sale), nel contesto di una dieta sana come appunto la nostra dieta mediterranea.
LE TRE SEMPLICI REGOLE DELLA DIETA S.O.S. FREE
E’ bene evitare di far consumare ai nostri piccoli (ma naturalmente ciò vale anche per noi) i cibi che contengono:
- (S) Zucchero o una delle infinite miscele di zuccheri, sciroppi e estratti con cui viene mascherato. Gli zuccheri che sono utili alle nostre cellule possono essere forniti dai carboidrati complessi come pasta e pane rigorosamente integrale o dalla frutta fresca.
- (O) troppi acidi grassi saturi (SFA), troppi Omega-6 (olio di girasole per esempio) e tutte le varietà di margarine. I grassi sono fondamentali nella nostra alimentazione perché forniscono all’organismo i mattoncini con cui costruire le membrane cellule ma è fondamentale scegliere il tipo giusto, dando la priorità all’olio di olive a agli olii di pesce a scapito degli SFA e degli Omega-6 che sono già presenti in eccesso nella nostra dieta occidentale.
- (S) limitare il sale nascosto presente praticamente in ogni alimento conservato (non solo sui crackers.. divertitevi a leggere le etichette dei prodotti che avete in casa). Il sale aggiunto a tavola o in cucina ( pensiamo all’acqua della pasta o all’insalata) rappresenta infatti solo il 35% del sodio ingerito giornalmente; i LARN stabiliscono un apporto adeguato di sale pari a 3,75 g al giorno che corrisponde a mezzo cucchiaino circa di sale totale al giorno.
Alla luce di queste poche e semplici regole dovremmo imparare a leggere le etichette di tutti i cibi che andiamo ad acquistare per i nostri piccoli, diffidando delle belle confezioni e delle pubblicità spesso ingannevoli, e abituandoci a comprare solo “cibo vero” cioè quello che la nostra bisnonna riconoscerebbe come tale sugli scaffali del supermercato.
Purtroppo il cibo è legato a molte implicazioni psicologiche e di gratificazione soprattutto nel rapporto mamma/bimbo per cui non è sicuramente facile andare in maniera così drastica controcorrente . Per questo sarebbe importante che la famiglia fosse supportata dalla scuola e dalle istituzioni a diffondere uno stile alimentare più “virtuoso” adottando programmi alimentari che coinvolgano le mense scolastiche, i pediatri e le famiglie in un network di supporto e di rinforzo in contrapposizione al business dell’industria alimentare che ci vuole tutti grassi e scontenti.
Bibliografia:
Michael Pollan. Il dilemma dell’onnivoro. 2006, Adelphi Edizioni spa – 487 pagine http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/dati2016.asp